I motori per me e molti lettori di questo blog sono
sicuramente una passione insita nei nostri cuori, ma spesso coniugare tale
legame con la vita di tutti i giorni diviene molto difficile: lavorare nel
mondo dei motori offre molte opportunità (dal design estetico a quello
aerodinamico, dalla progettazione meccanica a quella tecnologica, dal marketing
alla logistica, dal giornalismo di settore agli inserti settimanali di altre
riviste, ecc.), ma entrarvi è una cosa davvero ardua: le aziende coinvolte in
questo ramo, specialmente con la crisi attuale, cercano sempre personale con
grande esperienza, titoli di studio importanti e proveniente da altre realtà in
cui hanno svolto ruoli professionali similari. Certo, questa politica permette
di assumere collaboratori pronti subito ad entrare nel vivo del lavoro, ma
siamo sicuri che sia l’unica scelta possibile?
Parlo con un minimo di sentimento personale, visto che un po’
mi rivedo in questa situazione, e voglio porre una domanda di partenza: la
passione aiuta sul lavoro? Secondo me sì, e vi spiegherò perché: lavorare su
tematiche di cui si è appassionati aiuta a svolgere meglio il proprio lavoro, a
lavorare ore con piacere senza accumulare frustrazione, e sicuramente ad
aumentare ciò che si apprende durante il periodo lavorativo, cioè a formarsi
più in fretta professionalmente, poiché le nuove nozioni non sono solo
immagazzinate nel cervello come elementi utili al lavoro, ma anche elementi
utili ad uno dei temi di cui siamo davvero appassionati e a cui pensiamo tutti
i giorni.
A volte sentire parlare un plurilaureato con molta
esperienza è certamente una bella esperienza, ma poi alla fine spesso ricade
troppo sul tecnico anche davanti a platee che così tecniche non sono. Se al suo
posto ci fosse semplicemente un appassionato di motori potrebbe parlare col
cuore, con gli occhi che irradiano gioia e passione, e coinvolgendo tutti i
presenti: forse sarebbe meno preciso, ma saprebbe comunque allietare la platea.
Con questo non voglio affermare che lauree ed esperienza non
servano, anzi fanno parte del bagaglio culturale di un professionista e a volte
fanno davvero la differenza, ma vorrei solo dire “col cuore in mano” a chi ha
la possibilità di far nuove assunzioni nel settore dei motori di saper guardare
anche dentro il cuore dei candidati per capire se riescono a lavorare con l’anima
e col cuore trasmettendo anche qualche cosa di extra al loro rendimento, oltre
che ciò che possono generare con la mente e con l’esperienza.
Il mio sogno resterà sempre quello di inserirmi in questo
mondo professionale, non smetterò mai di inseguirlo anche se sono quasi certo
non si realizzerà mai, ma proprio per questo continuerò a scrivere su questo
blog che –visto il numero di visite crescente- diviene sempre più apprezzato!
Grazie a tutti e un in bocca al lupo a tutti coloro che hanno i motori nel
cuore e la benzina nelle vene