mercoledì 29 febbraio 2012

Listino e optional – oriente vs. occidente


Sul mercato sempre più stanno prendendo piede due visioni commerciali diverse da parte delle case automobilistiche. Da una parte l’oriente offre auto in cui la personalizzazione è ridotta, complete del necessario ma non del superfluo, e che possono essere integrate quasi esclusivamente con pacchetti che aggiungono cumulativamente più optional correlati tra loro.
Dall’altra la visione delle case occidentali in cui l’auto “di base” è molto scarna, ma può essere personalizzata con l’aggiunta di innumerevoli optional, che permettono di cucirci l’auto su misura.

Personalmente non mi sento di dire quale delle due sia la scelta più giusta, forse un responso potrà darlo il mercato vedendo i volumi di vendite, certo che un’analisi è facilmente eseguibile a priori:
-sulle auto utilitarie usate solo per piccoli spostamenti la scelta occidentale può permettere di aggiungere solo optional minimi senza far lievitare troppo il prezzo
-sulle auto invece di alto livello la personalizzazione sta diventando un problema serio sulle auto occidentali, soprattutto con una visione futura del valore del mezzo stesso: personalizzarle come si deve (cambio automatico, interni in pelle, navigatore e impianto multimediale, fari allo xeno o a led, ecc.) costa molto, si arriva anche a sbalzi con l’aumento del 40% dal prezzo di listino a quello completo di optional, ma il problema non è solo nella cifra da utilizzare nell’acquisto quanto nel fatto che quell’importo dovuto agli optional è come non esistesse al momento di rivendere l’auto usata.

A mio modo di vedere quindi sulle auto più piccole ed economiche meglio poterle accessoriare liberamente, mentre sulle auto più importanti dotazioni di serie più complete e pacchetti selezionabili in partenza porterebbero sicuramente maggiori benefici per la valutazione successiva dell’usato.

lunedì 27 febbraio 2012

Ducati: possibile vendita?

La Ducati, una delle maggiori aziende in Italia ed al mondo nel settore motociclistico, sembra sia sul punto di essere ceduta.
Secondo voci di corridoio ed indiscrezioni, l'attuale società che ne detiene il controllo azionario sta pensando di rimettere sul mercato la propria quota. Dopo i grandi successi sportivi ottenuti negli anni passati, che ha portato Ducati ai vertici della categoria MotoGP, l'azienda di Borgo Panigale ha avuto una forte crescita di introiti provenienti dal proprio settore delle competizioni e dalle vendite che di anno in anno aumentano il proprio fatturato.
Così questa operazione, secondo calcoli puramente teorici, potrebbe portare a guadagnare circa il triplo dell'investimento iniziale operato dalla società che ne detiene il controllo.

L'unica speranza è che, vada come vada (scelte industriali di questo livello non si possono criticare o almeno non posso permettermi io di farlo non essendo un esperto del settore), il cuore dell'azienda resti italiano.

Limiti di velocità sulle strade italiane e modalità di rilevamento delle infrazioni: da correggere?


Sulle nostre strade, come tutti sanno, ci sono limiti di velocità atti alla sicurezza stradale e ad evitare il crearsi di situazioni pericolose e conseguenti incidenti.
Detto che il problema non è il limite in sé ma la normativa che vi è dietro, forse vecchia e un po’ inadeguata, e che quindi ne implica l’applicabilità in base al tipo di strada, bisognerebbe capire se tali limitazioni di velocità sono sempre sensate, e come mai i sistemi di rilevamento vengono sempre posti in situazioni poco comprensibili ad una prima analisi.

Iniziamo considerando a grandi linee la situazione normativa attuale:
·             -Autostrade: limite 130 km/h
·             -Autostrade con pioggia o tratti tortuosi 110 km/h
        -Autostrade a 3 corsie con determinati requisiti in termini di sicurezza: possibilità di innalzare il limite a 150 km/h (mai applicato)

·              -Strade extraurbane principali (superstrade) 110 km/h
·              -Strade extraurbane principali (superstrade) con pioggia 90 km/h

·               -Strade urbane a scorrimento veloce 70 km/h
·               -Centri abitati 50 km/h o in qualche caso riduzione a 30 km/h per motivi di sicurezza

Vedremo di analizzare questo discorso da più punti di vista:

I limiti sono nella maggior parte dei casi molto vecchi nel tempo, da più di 20 anni non vengono modificati, mentre le auto in tutto questo periodo hanno avuto un’evoluzione in termini di sicurezza, stabilità e guida che ha fatto passi da gigante. Capisco che innalzare i limiti di velocità è sempre motivo di poter dire che aumenta il rischio di incidenti, perché una gran parte della differenza la fa il “guidatore medio” e non solo l’auto, però è pure vero che non si può sempre vedere una sola faccia della medaglia è c’è da adeguarsi ai tempi ed alle esigenze pur accettando qualche rischio minimo.

Inoltre viaggiando una cosa che io trovo davvero pericolosa e inutile è il continuo cambiamento di limite di velocità presente su alcune strade (sia extraurbane che in autostrada). Forse la normativa non è chiara in materia o forse non viene sempre applicata correttamente, però viaggiando spesso mi accorgo che ci sono tratti in cui magari in autostrada il limite passa continuamente da 130 a 110, poi nuovamente a 130, poi a 80, a volte anche sfiora i 60 in presenza di un cantiere, per poi tornare ai 130 standard. Ora io non voglio dire che non vi possano essere limiti adeguati a tratti anomali di quel tipo di strada, ma che il limite ogni 3 km cambi (a volte anche ogni qualche centinaio di metri) non va bene per vari motivi: il primo è che se uno è concentrato a guidare non può continuamente leggere i cartelli dei limiti (cosa anomala se la tipologia di strada su cui viaggia è sempre la stessa) solo onde evitare di essere multato per eccesso di velocità; secondo se si viaggia con una certa andatura e non c’è un motivo visibile per una diminuzione del limite, ma ciò viene imposto dai cartelli segnaletici, si possono verificare frenate improvvise, apparentemente immotivate, che in caso di traffico intenso portano spesso a tamponamenti; terzo quando il limite in autostrada scende a 60 km/h per un cantiere in cui le corsie si spostano semplicemente verso destra, ma mantengono comunque due corsie per senso di marcia divise sia tra loro che dall’area in cui lavorano gli addetti al cantiere da guard rail di cemento, qual’è il senso di tale limitazione? Visto che su strade statali comunissime in cui si viaggia su stessa carreggiata a due sensi di marcia il limite è 90 km/h? I due limiti sono incongruenti tra loro.

I controlli sui limiti di velocità sono sempre posti in punti in cui servono o sono posti in punti in cui è più facile multare anche se meno necessario? Sarà un caso ma quando si viaggia, non appena c’è un abbassamento repentino del limite di velocità ecco spuntare l’autovelox! Giusto o sbagliato? Sicuramente giusto controllare, il problema nasce dalla disquisizione sul fatto per cui nascono i controlli: cioè per fare sicurezza. Ciò ha senso se l’autovelox è posto su incroci pericolosi, centri abitati e tratti stradali pericolosi; quando invece l’autovelox spunta in mezzo a rettilinei deserti senza pericoli apparenti e in cui il limite è molto basso rispetto al tipo di strada, la scelta del posizionamento appare alquanto anomala. Inoltre mi capita spesso di vedere tratti autostradali in cui si effettua un valico e, vista la presenza di qualche curva in più, il limite si abbassa rispetto ai 130 canonici sia durante il tratto di salita che durante la discesa seguente: chissà come mai l’autovelox è sempre in discesa dove un piccolo superamento istantaneo del limite può accadere?! I controlli ben vengano, anzi si spera che si diffondano ancora maggiormente soprattutto in formato “tutor” che rileva la velocità media e non quella istantanea meno indicativa del comportamento scorretto degli automobilisti (può capitare per motivi di sicurezza o di un sorpasso di dover superare leggermente il limite per qualche centinaio di metri), ma prima che ciò avvenga forse sarebbe giusto provvedere ad un controllo ed eventuale adeguamento dei limiti di velocità sulle nostre strade.

Infine una proposta un po’ provocatoria per spronare i nostri lettori: attualmente alcune categorie di automezzi (soprattutto mezzi pesanti) hanno limitazioni diverse da quelle delle normali autovetture. Proprio al fine di favorire una maggiore “giustizia” nei limiti di velocità e nelle sanzioni che ne scaturiscono, perché non voler vedere per una volta le cose come sono realmente? Non mi si può dire che un’auto storica (e parlo da appassionato e possessore di queste splendide vetture) a velocità autostradale sia sicura e stabile come un’ipersportiva di ultima generazione. Perché allora non adeguare i limiti in diverse categorie, in base alla tipologia di auto ed alle loro doti dinamiche?

domenica 26 febbraio 2012

Neve e gelo sulle strade – emergenza 2012


L’emergenza è definitivamente rientrata ed è ora di tirare le somme.
Quest’anno a causa di abbondanti nevicate diffuse su quasi tutta l’Italia, molte vie di comunicazione sono rimaste bloccate dalla neve e dal gelo.
Molto colpite le zone appenniniche che sono state coperte in qualche caso –come il Montefeltro- da oltre due metri di neve, rendendo quasi impossibile la circolazione stradale.

Per fortuna la “macchina dell’emergenza” quest’anno si è mossa in anticipo: ha annunciato per giorni e giorni di muoversi in automobile solo in caso di estrema necessità e ben attrezzati, ha tenuto costantemente aggiornati i mezzi  di comunicazione e siti internet istituzionali così da permettere a tutti di essere sempre informati sulla situazione, gli addetti ai lavori e i volontari hanno fatto un lavoro egregio per dare il 100% per la pulizia delle strade e lo sgombero neve.
Così facendo si è ridotto il traffico sulle strade, principale fonte di incidenti e blocchi della circolazione, e di limitarlo solo a coloro che non ne potevano fare a meno che oltretutto, vista l’allerta, si sono muniti di pneumatici invernali e/o catene, in modo da poter affrontare il viaggio nel massimo rispetto delle condizioni di emergenza e sicurezza.

Unico errore secondo me rilevabile è stato il troppo risalto mediatico dato alle grandi città su cui in realtà in molti casi le precipitazioni sono state limitate, mentre le località sperdute davvero sommerse dalla neve –vuoi per l’irraggiungibilità dei luoghi, vuoi per il minore risalto a livello di conoscenza geografica e turistica- sono come sempre abbandonate a loro stesse.

Tornando al discorso principale spero che finalmente la cultura di muoversi solo in caso di necessità, ma soprattutto attrezzati di tutto punto, stia iniziando ad entrare in quella degli automobilisti italiani: spesso un’automobile con pneumatici invernali o catene può salvare da incidenti e quindi da eventuali feriti e morti sulle strade, nonché da danni economici all’automezzo su cui si viaggia. Inoltre quando avviene un incidente con condizioni metereologiche critiche è anche un problema l’arrivo delle Forze dell’Ordine per i rilievi e la rimozione dei mezzi coinvolti, ciò vuol dire che il traffico viene ancora più congestionato o bloccato.

Conclusione: complimenti alla macchina dell’emergenza e soprattutto a tutti gli addetti ai lavori e i volontari che col sudore e poche ore di sonno hanno permesso di rendere percorribili la quasi totalità delle strade, nonostante le incessanti nevicate di quest’anno.

venerdì 24 febbraio 2012

Nascita di RomboBloggando

RomboBloggando vuole diventare il blog di tutti gli appassionati di motori, auto e moto, di chi ha il rombo nel sangue: che sia un V12 o un V8, un 4 cilindri in linea o un 6 boxer, o ancora un bicilindrico magari desmodromico... non importa! L'importante è essere qui tutti insieme a parlare di motori, di automobili, anche di motociclette qualche volta, e di tanti temi correlati a questo mondo!

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