mercoledì 29 febbraio 2012

Listino e optional – oriente vs. occidente


Sul mercato sempre più stanno prendendo piede due visioni commerciali diverse da parte delle case automobilistiche. Da una parte l’oriente offre auto in cui la personalizzazione è ridotta, complete del necessario ma non del superfluo, e che possono essere integrate quasi esclusivamente con pacchetti che aggiungono cumulativamente più optional correlati tra loro.
Dall’altra la visione delle case occidentali in cui l’auto “di base” è molto scarna, ma può essere personalizzata con l’aggiunta di innumerevoli optional, che permettono di cucirci l’auto su misura.

Personalmente non mi sento di dire quale delle due sia la scelta più giusta, forse un responso potrà darlo il mercato vedendo i volumi di vendite, certo che un’analisi è facilmente eseguibile a priori:
-sulle auto utilitarie usate solo per piccoli spostamenti la scelta occidentale può permettere di aggiungere solo optional minimi senza far lievitare troppo il prezzo
-sulle auto invece di alto livello la personalizzazione sta diventando un problema serio sulle auto occidentali, soprattutto con una visione futura del valore del mezzo stesso: personalizzarle come si deve (cambio automatico, interni in pelle, navigatore e impianto multimediale, fari allo xeno o a led, ecc.) costa molto, si arriva anche a sbalzi con l’aumento del 40% dal prezzo di listino a quello completo di optional, ma il problema non è solo nella cifra da utilizzare nell’acquisto quanto nel fatto che quell’importo dovuto agli optional è come non esistesse al momento di rivendere l’auto usata.

A mio modo di vedere quindi sulle auto più piccole ed economiche meglio poterle accessoriare liberamente, mentre sulle auto più importanti dotazioni di serie più complete e pacchetti selezionabili in partenza porterebbero sicuramente maggiori benefici per la valutazione successiva dell’usato.

Nessun commento:

Posta un commento