venerdì 29 giugno 2012

Motori, lavoro e passione: sogno impossibile coniugare questi tre elementi?


I motori per me e molti lettori di questo blog sono sicuramente una passione insita nei nostri cuori, ma spesso coniugare tale legame con la vita di tutti i giorni diviene molto difficile: lavorare nel mondo dei motori offre molte opportunità (dal design estetico a quello aerodinamico, dalla progettazione meccanica a quella tecnologica, dal marketing alla logistica, dal giornalismo di settore agli inserti settimanali di altre riviste, ecc.), ma entrarvi è una cosa davvero ardua: le aziende coinvolte in questo ramo, specialmente con la crisi attuale, cercano sempre personale con grande esperienza, titoli di studio importanti e proveniente da altre realtà in cui hanno svolto ruoli professionali similari. Certo, questa politica permette di assumere collaboratori pronti subito ad entrare nel vivo del lavoro, ma siamo sicuri che sia l’unica scelta possibile?
Parlo con un minimo di sentimento personale, visto che un po’ mi rivedo in questa situazione, e voglio porre una domanda di partenza: la passione aiuta sul lavoro? Secondo me sì, e vi spiegherò perché: lavorare su tematiche di cui si è appassionati aiuta a svolgere meglio il proprio lavoro, a lavorare ore con piacere senza accumulare frustrazione, e sicuramente ad aumentare ciò che si apprende durante il periodo lavorativo, cioè a formarsi più in fretta professionalmente, poiché le nuove nozioni non sono solo immagazzinate nel cervello come elementi utili al lavoro, ma anche elementi utili ad uno dei temi di cui siamo davvero appassionati e a cui pensiamo tutti i giorni.
A volte sentire parlare un plurilaureato con molta esperienza è certamente una bella esperienza, ma poi alla fine spesso ricade troppo sul tecnico anche davanti a platee che così tecniche non sono. Se al suo posto ci fosse semplicemente un appassionato di motori potrebbe parlare col cuore, con gli occhi che irradiano gioia e passione, e coinvolgendo tutti i presenti: forse sarebbe meno preciso, ma saprebbe comunque allietare la platea.
Con questo non voglio affermare che lauree ed esperienza non servano, anzi fanno parte del bagaglio culturale di un professionista e a volte fanno davvero la differenza, ma vorrei solo dire “col cuore in mano” a chi ha la possibilità di far nuove assunzioni nel settore dei motori di saper guardare anche dentro il cuore dei candidati per capire se riescono a lavorare con l’anima e col cuore trasmettendo anche qualche cosa di extra al loro rendimento, oltre che ciò che possono generare con la mente e con l’esperienza.
Il mio sogno resterà sempre quello di inserirmi in questo mondo professionale, non smetterò mai di inseguirlo anche se sono quasi certo non si realizzerà mai, ma proprio per questo continuerò a scrivere su questo blog che –visto il numero di visite crescente- diviene sempre più apprezzato! Grazie a tutti e un in bocca al lupo a tutti coloro che hanno i motori nel cuore e la benzina nelle vene

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